Domenica 23 aprile, insieme ai giovani membri dell’associazione La Lente Odv e decine di esploratori curiosi, siamo partiti per una camminata alla scoperta del paese di Calvera e della frazione di Vallina, nella Valle del Serrapòtamo.
La prima camminata di un ciclo di 3 esperienze disegnate dall’Associazione la Lente, con la supervisione di Netural Coop, che nel corso di 3 mesi ha condiviso con la realtà calverese competenze e visioni, al fine di costruire itinerari antropologici sulla base del format Netural Walk.
Giunti in paese siamo stati accolti da Daniel Rondinelli, Presidente dell’Associazione La Lente, e dal Sindaco di Calvera, Pasquale Bartolomeo, e dopo un breve momento di presentazione delle diverse realtà coinvolte e degli iscritti ci siamo messi in cammino verso la prima tappa del percorso.
Da Piazza Risorgimento, la piazza principale di Calvera, abbiamo imboccato un sentiero che dalla strada ci ha condotto ad una piccola altura, dove abbiamo potuto contemplare la bellezza del paese seduti sulla “Big Bench Palazzi Bianchi”: una panchina enorme creata per incoraggiare gli adulti a riscoprire l’arte della meraviglia osservando il territorio con occhi diversi.
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Sedersi su quella panchina gigante è stato un po’ come tornare bambini, aumentando la curiosità dei camminatori di scoprire i dintorni. Chi avrebbe mai pensato di trovare una panchina così grande in un paese così piccolo?!
Continuando il percorso siamo giunti alla seconda tappa del nostro itinerario: la Grotta dell’Eremita (o dell’Anacoreta) dove, in passato, erano soliti ritirarsi i monaci calveresi per meditare, distaccandosi dalla dimensione quotidiana della comunità ma senza mai perdere il contatto con essa.
Dopo esserci immedesimati per qualche minuto in monaci anacoreti ci siamo poi diretti verso il Monte Zingarello (tappa principale della processione del Venerdì Santo, che parte dalla Cappella di San Gaetano il 7 agosto) luogo da cui abbiamo potuto godere di un’incredibile vista sulla Valle del Serrapotamo e i suoi dintorni, osservando in particolare il Triangolo della Vita formato dai comuni di Teana, Carbone e Calvera, il poco distante Monte Alpi (tra i rilievi più alti dell’Appennino lucano e luogo perfetto in cui praticare arrampicata), sul cui versante è arroccato il comune di Castelsaraceno (dove è possibile percorrere il ponte tibetano più lungo d’Europa), il letto del fiume Serrapòtamo, e le molte vette del massiccio del Pollino.
Dato un ultimo sguardo al borgo di Calvera, il nostro viaggio è quindi proseguito alla volta della Contrada di Vallina trasformandosi in un’immersione totale nella natura del Parco Nazionale del Pollino. Lungo il percorso profumo di piante aromatiche spontanee come timo e rosmarino, con uno splendido via vai di api alla ricerca del loro prezioso polline, ma anche tantissime ginestre con i loro bellissimi fiori gialli.
Poco prima di giungere a Vallina, abbiamo incrociato alcuni bambini che passeggiavano lungo la strada per tornare dalle proprie famiglie e che ci hanno accompagnato fino alla nostra tappa successiva:la casa della famiglia D’Arino. Qua oltre a fermarci per un piccolo aperitivo (la famiglia D’Arino possiede un’azienda agricola che produce salumi, formaggi ed olio di ottima qualità) abbiamo avuto il piacere di conoscere Giuseppina, che con 88 anni e 29 nipoti rappresenta uno dei pilastri della comunità di Calvera e di Vallina. Sentirle intonare degli stornelli legati a vecchie storie del paese e vedere i suoi occhi pieni di emozione quando ha incrociato lo sguardo della nipotina è stato magico!
Salutati i nostri ospiti ci siamo infine diretti verso l’ultima tappa del nostro cammino: Cascina Mazzilli, dove avremmo partecipato ad un laboratorio di pasta fatta in casa e avremmo pranzato. Lungo il sentiero che conduce alla cascina, immersi nel verde del bosco, le nostre narici sono state incuriosite da un incredibile profumo di vino e seguendo questo profumo siamo arrivati alle grotta dove alcune famiglie della contrada, tra cui i Mazzilli, sono solite conservare il proprio vino.
Accolti da alcuni dei proprietari delle grotte abbiamo brindato intonando dei versi in rima e soprattutto pronunciando, come da tradizione, le parole “Sant Martin” in segno di buon auspicio per la stagione successiva.
Canticchiando ci siamo infine diretti alla Cascina della famiglia Mazzilli, dove ad attenderci abbiamo trovato Giuseppina e Silvia, due meravigliose signore della contrada che ci hanno insegnato tutto sul Miskiglio, la farina tipica della della Valle del Serrapòtamo.
In un tempo in cui le famiglie erano numerose e il lavoro nei campi durissimo e interminabile, fronteggiare la fatica era di vitale importanza: per cui nacque l’idea di aggiungere alla farina di grano quella di legumi, che apportando proteine forniva forza per affrontare il lavoro massacrante nei campi. All’interno della valle ne esistono addirittura tre varietà:
1) quella di Teana e Fardella, dove oltre alla farina di grano viene aggiunta quella di fava;
2) quella di Chiaromonte, dove oltre alla farina di grano vengono usate la farina di fave e orzo;
3) quella di Calvera, dove oltre alla farina di grano vengono usate quelle di fava e di ceci.
Cliccate qua per scoprire di più su questa farina e sul progetto La Via del Miskiglio
Ma la parte più bella è stata senza ombra di dubbio sporcarsi le mani con le nostre due speciali insegnanti per realizzare i Raskatelli, tipica pasta fresca lucana che si ottiene schiacciando e strusciando un pezzetto di pasta con la parte laterale dell’indice.
Preparati i nostri Raskatelli di Miskiglio, ci siamo infine goduti un ottimo pranzo a base di prodotti tipici come la Pitta di grandinij (per cui ringraziamo in particolar modo Salvatore Arbia, Gennaro Rondinelli e sua moglie Rosella 🥰) e dopo aver fatto acquisti al mercatino organizzato da alcuni produttori locali abbiamo fatto ritorno a Calvera per poi salutarci e darci appuntamento alla prossima camminata.
Una domenica diversa alla scoperta di un’area lucana ancora poco conosciuta che come molte altre aspetta solo di essere esplorata, vissuta e raccontata. Un primo prototipo di camminata nato dalla collaborazione tra Netural Coop e l’Associazione La Lente sulla base del format Netural Walk, che ha visto la partecipazione di decine di camminatori dalla Basilicata e dalla Puglia, e che non vediamo l’ora di sperimentare nuovamente con nuovi esploratori curiosi.
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L’iniziativa è stata coordinata dall’ Associazione La Lente Onlus, in collaborazione con Netural Coop e con il patrocinio del Parco Nazionale del Pollino e dei comuni di Calvera, Teana e Carbone nell’ambito del Piano di Azione S.M.A.R.T.T. del GAL La Cittadella del Sapere S.r.l.