Sabato 3 giugno abbiamo effettuato una bellissima escursione alla scoperta di Calvera, piccolo paese della Valle del Serrapòtamo, conosciuto come il “Borgo dei Palazzi Bianchi”.
Guidati da Maria Rosaria Melfi, ex Presidente dell’associazione La Lente, ed ex Consigliere comunale di Calvera, abbiamo esplorato i vicoli del paese di ed ascoltato gli aneddoti legati ai suoi “Palazzi Bianchi”, palazzi nobiliari la cui presenza è una chiara testimonianza della ricchezza del borgo nell’800.
Il loro colore bianco, quasi ad indicare lo splendore delle famiglie che vi abitavano, è il risultato dell’utilizzo della calce idraulica ottenuta dalle pietre calcaree estratte dal torrente Serrapòtamo.
Ogni palazzo è la testimonianza di un tempo e di una società che ormai non c’è più.
Le famiglie nobiliari del paese (per citarne alcune: De Nigris, Mazzilli, Mobilio, Nocera, Calabrese, Bononati) in sinergia con la gente del posto crearono infatti un piccolo ecosistema che permetteva a tutti di andare avanti: i ceti più poveri lavoravano le terre delle famiglie più ricche e collaboravano alla costruzione e manutenzione delle loro abitazioni, ricevendo in cambio il necessario per vivere. Ancora oggi, nei racconti della generazioni più anziane, si percepisce una sorta di riconoscenza reciproca tra i due diversi ceti sociali.
Inoltre alcuni dei palazzi hanno ospitato grandi personaggi come la giornalista e scrittrice Matilde Serao, prima donna italiana fondatrice di un quotidiano: Il Mattino di Napoli.
Al termine del percorso, sulla scia del progetto Mammamiaaa (parte del programma ufficiale di Matera 2019 – Capitale Europea della Cultura), abbiamo partecipato ad un pranzo di comunità (organizzato dai giovani mebri dell’Associazione La Lente), condividendo ricette e storie di famiglia. Come quella di Chiara Consiglio, che per l’occasione ha preparato il “Piccillato Salato”, la ricetta che sua nonna era solita preparare per i pranzi con i familiari durante le festività, e a cui lei è molto legata, o come i ragazzi del Bar Agorà, che reinterpretando uno dei prodotti tipici territorio, il Miskiglio (farina prodotta dal miscuglio di fave e ceci) hanno preparato una fantastica pizza.
Dopo il pranzo abbiamo fatto tappa al Museo Anamnesis (dal Greco ricordo) dove è stata realizzata una bellissima opera di recupero e preservazione del patrimonio del paese (gran parte del quale andò perso negli anni ’60 a causa di una grande frana), attraverso una stupenda raccolta di fotografie d’epoca che ritraggono la comunità calverese nella sua eterogeneità sociale (tra le foto volti di nobili, soldati, contadini, artisti e migranti) e intergenerazionalità.
Una vera e propria immersione nella vita del paese e dei suoi abitanti, terminata con una visita alla Chiesa di San Gaetano, Santo Patrono di Calvera in onore del quale ogni 7 agosto viene effettuata la sfilata delle “Gregne”, creazioni fatte di spighe di grano intrecciato al termine delle quali vi è il “Sant Martin”. Una tradizione che i giovani membri dell’Associazione La Lente si stanno impegnando a recuperare in prima persona.
Camminata conclusiva di un ciclo di 3 esperienze disegnate dall’Associazione la Lente, con la supervisione di Netural Coop, che nel corso di 3 mesi ha condiviso con la realtà calverese competenze e visioni, anche questa Netural Walk si è confermata esempio di come attraverso una maggior collaborazione tra diverse persone, enti e progetti si possano creare occasioni e opportunità per la collettività.
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L’iniziativa è stata coordinata dall’ Associazione La Lente Onlus, in collaborazione con Netural Coop e con il patrocinio del Parco Nazionale del Pollino e dei comuni di Calvera, Teana e Carbone nell’ambito del Piano di Azione S.M.A.R.T.T. del GAL La Cittadella del Sapere S.r.l.