Il viaggio della School for Village Hosts Pollino prosegue con un altro stimolante capitolo. Questa volta, la partecipazione di Giancarlo Dell’Orco, di Coopera, ha aperto la strada ad una riflessione sulla cultura dell’ospitalità e i diversi modelli di accoglienza. L’obiettivo? Immaginare quale tipo di turismo possa essere sviluppato nelle aree del Serrapotamo e del Parco del Pollino, valorizzando l’identità locale e puntando su sostenibilità e innovazione.
I diversi modelli di accoglienza
Durante l’incontro, abbiamo messo in luce come la cultura dell’ospitalità non si limiti solo ad accogliere i visitatori, ma sia l’essenza stessa con cui una comunità si presenta ai visitatori, facendoli sentire parte integrante del tessuto sociale e culturale del luogo. Abbiamo posto l’accento sui diversi modelli di ospitalità che potrebbero essere efficaci per l’area del Pollino, con particolare attenzione al settore extra-alberghiero. Per citarne alcuni:
– l’ospitalità familiare,
– l’ospitalità rurale e montana,
– gli agriturismi,
– gli alberghi diffusi,
– le fattorie
– i wine resort
Modelli diversi di accoglienza capaci di offrire esperienze autentiche e immersive ai visitatori.
Un tema centrale in particolare è stato quello dell’ accoglienza turistica diffusa, un modello che prevede la creazione di una rete di servizi e strutture sul territorio, in cui tutti – case vacanza, bar, ristoranti, botteghe e attività locali – giocano un ruolo chiave nella costruzione di un’esperienza turistica a 360°, facendo sentire il visitatore parte di una comunità viva e attiva. Questo approccio fa sì che il turismo diventi un’attività collettiva e partecipata, non un’impresa individuale, e questo favorisce una distribuzione più equa delle risorse e sostiene l’economia locale, contribuendo al benessere della comunità.
Il turismo sostenibile e le nuove tendenze di mercato
Un altro tema che abbiamo affrontato è l’analisi delle nuove tendenze di mercato, che puntano sempre più verso il turismo sostenibile, esperienziale, del benessere, lento e digitale.
Citando Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, “non c’è turismo sostenibile senza la felicità degli abitanti”. Questo significa che se lo sviluppo turistico non porta benefici tanto ai visitatori quanto alla comunità ospitante, preservando le risorse naturali e culturali, ha già perso in partenza. Abbiamo concluso, infatti, che la chiave per sviluppare un’offerta turistica di valore e sostenibile risiede nel coinvolgimento della comunità e nella costruzione di partenariati locali, riuscendo in questo modo ad offrire esperienze autentiche che coinvolgano tutti i sensi e mettano in risalto le unicità del luogo, dalla cultura locale alle tradizioni gastronomiche. Solo così è possibile creare un turismo che non sia solo fruibile, ma anche sostenibile a lungo termine.
Village Hosts: i prossimi incontri
Il percorso di formazione è appena iniziato e n elle prossime lezioni saranno affrontati temi cruciali come le imprese di comunità, l’attivazione di comunità, il valore della co-progettazione e della creazione di una rete sul territorio, lo storytelling. Argomenti importantissimi per la valorizzazione della Valle del Serrapotamo e del Parco Nazionale del Pollino e delle sue risorse.
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