Nel cuore dei Monti Dauni, a Bovino (FG), l’arte si fa gesto quotidiano, occasione d’incontro e seme di futuro. Dopo la prima settimana di ricerca sul territorio, Elena Redaelli e Nikola Filipovic, primi due artist* in residenza del programma “Semi nel Vento”, sono entrat* nella fase operativa del loro periodo di permanenza in Puglia, intrecciando i loro gesti con la vita della comunità.
“Semi nel Vento” è il programma di residenze artistiche dedicato ad artist* da tutta Europa, promosso da Netural Coop Impresa Sociale in collaborazione con il Comune di Bovino (FG). L’iniziativa è parte del progetto “Semi nel Vento: contaminiamo il territorio con musica e arte”, finanziata dal PNRR – Missione 1. Il progetto ha l’intenzione di attivare uno scambio profondo tra artist* contemporane* e comunità locali, attraverso processi di ascolto, partecipazione e co-creazione, che abbiano un impatto duraturo sul territorio.
L’arte va a scuola
Nel corso della residenza, entramb* hanno incontrato gli studenti e le studentesse della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado di Bovino per presentare i loro progetti di residenza, condividere idee e raccontare il percorso creativo che stanno portando avanti con la comunità, incontrando interesse ed entusiasmo, soprattutto da parte dei più piccoli.
Un’occasione per attivare nuove curiosità, domande e riflessioni nei più giovani, che iniziano ad avvicinarsi all’arte contemporanea come strumento per leggere il proprio territorio in modo diverso.
Le opere d’arte iniziano a prendere vita
Nikola Filipovic ha progettato un disegno che sta ricamando su una grande tovaglia, ispirandosi ai portali di Bovino e ai motivi che nel passato venivano usati dalle suore di Bovino per insegnare il ricamo alle giovani ragazze del paese. Ha appreso i punti locali direttamente dalle esperte: oggi sta dando forma all’opera insieme alle persone della comunità che hanno scelto di partecipare, mentre conduce laboratori di ricamo aperti a tutt*.
Elena Redaelli, invece, sta osservando la pietra di Bovino come un archivio vivente del paesaggio, portatore di memorie e segni che raccontano la comunità. Dopo averla raccolta con l’aiuto della comunità, la sta forando con cura per tesserla in un grande tappeto. Oggi ha incontrato una classe della scuola elementare di Bovino: insieme, utilizzando la tecnica artistica del frottage, hanno usato dei carboncini per disegnare su delle lenzuola distese sul pavimento irregolare del centro storico di Bovino. Questo ha permesso di catturare le trame e le imperfezioni del selciato, trasferendo sul tessuto l’anima materiale e storica del luogo.
Le prospettive da artista
Per comprendere appieno l’animo e le opere degli artisti abbiamo chiesto ad Elena e Nikola quali speranze e visioni li accompagnano nella realizzazione delle loro opere a Bovino. Ecco alcuni estratti dal loro racconto:
Nikola: “L’obiettivo è dare forma a qualcosa che, nel tempo, possa diventare una sorta di corredo della comunità. […] Spero che questo progetto possa lasciare una traccia viva, e magari diventare in futuro un momento fisso di incontro, anche oltre la mia presenza.”
Elena: “[…] Spero che gli abitanti di Bovino possano guardare con occhi nuovi il proprio patrimonio materiale, riconoscendo nella pietra una testimone silenziosa della storia e delle relazioni che hanno modellato il territorio. Mi piacerebbe che il progetto suscitasse relazioni di cura e un’attenzione rinnovata verso il paesaggio.”
L’arte unisce tradizione e contemporaneità
In particolare Nikola apre uno sguardo sul processo creativo che sta portando avanti insieme alla comunità:
“Il ricamo ha radici profonde nella tradizione artigianale, ma in questo progetto viene reinterpretato in chiave contemporanea, diventando strumento per creare un’opera collettiva. Questa fusione tra antico e moderno mette in luce il valore del patrimonio culturale locale, connettendo il passato con il presente e immaginando nuovi futuri pensando anche alle nuove generazioni. In più, il ricamo è una tecnica lenta e meditativa: mentre le mani lavorano, c’è tempo per parlare, scambiare idee, raccontare storie. È un gesto semplice che crea spazi di ascolto e condivisione, rafforzando il senso di comunità.”
L’importanza delle residenze artistiche nei piccoli territori
Elena, invece, riflette sul potenziale trasformativo dell’arte nei territori marginali:
“Per le comunità, la presenza dell’artista può aprire nuove modalità di osservazione del quotidiano: ciò che è abituale o trascurato viene riletto attraverso uno sguardo sensibile e trasformativo. L’arte diventa così uno strumento per riscoprire il valore di ciò che ci circonda, attivando riflessioni, emozioni e connessioni. È uno scambio reciproco che spesso dà vita a relazioni durature, progetti condivisi e legami che continuano anche dopo la fine della residenza. In questo senso, la residenza non è solo un’esperienza temporanea, ma un dispositivo generativo che lascia tracce nel tempo.”
I prossimi passi: l’evento finale della residenza
Le attività proseguiranno nelle prossime settimane con nuovi laboratori, incontri e momenti di confronto aperti alla cittadinanza. Al termine della residenza, il 30 aprile ci sarà l’evento finale, che sarà occasione di restituzione, ma anche di festa collettiva.
Il programma della giornata, infatti, prevede nel pomeriggio la presentazione dei risultati della residenza in cui Elena e Nikola presenteranno al pubblico le opere e le riflessioni nate durante il periodo di permanenza, illustrando il percorso di co-creazione con la comunità. Seguirà nella serata la cena di comunità, un momento conviviale per stare insieme, riscoprendo la forza dell’incontro attraverso la condivisione del cibo e delle storie, che sarà arricchita dalla tovaglia ricamata durante la residenza Trame di Comunità di Nikola Filipovic.
In luoghi spesso lontani dai grandi circuiti artistici, l’arte può diventare strumento di riattivazione dello sguardo e delle relazioni. I piccoli territori, come Bovino, offrono un terreno fertile per pratiche che intrecciano ascolto, ricerca e comunità.
Come “Semi nel Vento” che siamo sicuri contribuiranno a generare bellezza e riflessione sul territorio, favorendo nuovi germogli culturali nella comunità.