Questa estate partiremo alla volta dell’Abruzzo e del Molise per una Netural Walk inedita in partnership con Il Cammino di San Francesco Caracciolo per ripercorrere le orme del Santo e visitare alcuni dei borghi che hanno segnato le tappe importanti della sua vita e della sua storia.
Netural Walk è esplorazione territoriale collettiva, un’occasione per conoscere i paesi più remoti e meno conosciuti d’Italia insieme alle comunità che li abitano e costruire reti con le associazioni locali. Per svelare ai lettori , e a chi come noi ama immergersi nelle aree interne del paese per conoscerle in modo autentico, abbiamo incontrato alcuni dei progetti attivi nei borghi che visitremo, per imparare a conoscerli attraverso gli occhi di chi li vive ogni giorno, con le loro meraviglie e le loro fragilità.
Oggi in particolare ci addentriamo nella Riserva Naturale Regionale l’”Abetina di Rosello” in provincia di Chieti, grazie all’incontro con il direttore Mario Pellegrini.
Area protetta e riserva naturale regionale istituita nel 1997, l’Abetina di Rosello si sviluppa su due versanti opposti al centro dei quali scorre il torrente Turcano, e nella sua zona più integrale regala scenari da fiaba.
Si tratta di uno degli ultimi boschi di abete bianco, divenuti oggi molto rari nell’Appennino. I boschi ad abete bianco sono infatti relativamente comuni nell’area alpina, ma sulla catena appenninica hanno invece una presenza inconsueta e localizzata. L’Abetina di Rosello rappresenta l’area di maggior rilievo per l’abete bianco, compresa tra l’alto corso del Trigno e il medio bacino del Sangro, in cui i vari nuclei, anche se interrotti da pascoli e aree cespugliate, formano un complesso quasi unico a testimonianza di una più vasta abetina.
Il sentiero dei “Giganti Arborei”
Il bosco di Rosello consente un’esperienza di immersione totale nella natura incontaminata. Uno scenario di rara bellezza e con numerosi esemplari arborei monumentali, tanto che il sentiero natura è stato denominato “Dei Giganti Arborei”.
Lungo il percorso è possibile ammirare giganteschi abeti bianchi, relitto di ecosistemi forestali un tempo molto più estesi, oggi rari sull’Appennino; una recente indagine ha confermato la presenza di oltre 600 abeti monumentali (a partire da un minimo di 3,50 fino ad un massimo di 5,40 m di circonferenza). Oltre alle dimensioni dei tronchi sono diversi gli abeti che raggiungono i 50 m di altezza, il principale di 54 m rappresenta l’albero spontaneo più alto d’Italia.
Un microcosmo unico da preservare
Nella Riserva sono stati elencati ben 14 diversi habitat di interesse comunitario, di cui 5 prioritari. La flora annovera finora oltre 500 specie, tra queste circa 100 specie di alberi e arbusti. Tanti anche i macrofunghi con oltre 500 specie. La flora lichenica elenca un totale di circa 200 specie tra cui alcune di elevato valore fitogeografico come il lichene pulmonario. Gli studi hanno confermato un’elevata biodiversità anche per la fauna. Si contano oltre 40 specie di mammiferi, 150 di uccelli, 11 di anfibi e 10 di rettili, oltre 600 di coleotteri, circa 400 di farfalle notturne e 58 di molluschi terrestri.
Nel 2005 lo studioso Daniel Whitmore, uno dei massimi esperti mondiali di Ditteri e naturalista del Natural History Museum di Londra, ha individuato nell’Abetina di Rosello un dittero noto attualmente solo per questo bosco! Ha voluto quindi dedicarlo a Rosello dandogli il nome del paese (Sarcophaga rosellensis).
Grazie all’incontro con Mario Pellegrini abbiamo avuto la possibilità di scoprire un’area d’Italia veramente speciale e dall’importanza biologica ed ambientale incredibile. Per viverla in prima persona ed immergervi nel suo scenario da fiaba, non vi resta che mettervi in cammino con noi!